Nella propria solitudine in un silenzio assoluto disturbato solo dal rumore del suono dei propri passi un gruppo di uomini muove “pensiero e corpo” in un’azione continua al confine fra un mondo reale e uno onirico. Come le azioni agite sull’altro possono continuare ad essere agite nello spazio senza più l’altro? Una relazione sull’assenza.
“No where to be found” è un progetto di ricerca diviso in tre tappe. La prima con un gruppo d’interpreti maschile, la seconda con uno femminile e l’ultima che prevede l’incontro fra i primi due mondi. Uno studio fra generi e generazioni alla ricerca della nostra presenza. Invasi dall’ossessione della perfezione e dalla continua richiesta di “senso”.
Soli, divisi, persi, frammentati. In una società dove l’individuo è ossessionato dalla prestazione, dall’individualismo, dalla competizione, dal risultato, dalla paura del diverso e dall’iperattività, cerchiamo una risposta attraverso un nostro linguaggio al confine fra danza e il teatro, fra il corpo e l’ambiente.