La voce, il corpo. Uno spazio scenico vuoto, qualche debole luce. Una voce registrata: un suono senza corpo. Un testo lirico che diventa suono e quindi ritmo sul quale l’attore, privo della voce, si muove.
La voce recita e il corpo danza. Attore e pubblico insieme. Da una scarsa visibilità ad una luce piena. Dalla confusione dei suoni e delle immagini, alla precisione e al riconoscimento dell’azione.
Oggi, dove i confini del lavoro dell’attore si perdono, il pubblico apre una porta per entrare in una stanza vuota in cui tutto sembra avere un preciso posto come può non averlo